Roberto Pegorini firma la prima prefazione de I Dobloni, aprendo ufficialmente la nostra collana e la nostra prima pubblicazione: “Il Candeliere a sette fiamme” di Augusto De Angelis.
Il primo dei nostri Dobloni, porta la prefazione firmata dallo scrittore, e giornalista, Roberto Pegorini. La sua è una riflessione sul perché della nostra iniziativa che volgiamo riportarvi di seguito.
Quando Mariana mi ha raccontato che aveva intenzione di creare questa nuova collana, la prima cosa che ho pensato è stata: eccolo qui, un altro dei suoi colpi di genio. Chiariamo, però, subito una cosa: non ho fatto questa riflessione, ragionando sul marketing che tanto muove il mondo (quel mondo che fatico sempre più ad apprezzare, affollato da sardine e alici che si credono squali solamente perché mettono in mostra la pinna dorsale, senza sapere che è la caudale a permettere gli spostamenti). La genialità l’ho trovata nella conferma, mai ce ne fosse ancora bisogno, di cosa voglia dire per Mariana amare la lettura e la scrittura.
Roberto Pegorini
Già, perché la decisione di andare a rispolverare romanzi come Il candeliere a sette fiamme di Augusto De Angelis, va in questa direzione. È la volontà di ridare dignità e luce a scrittori che meriterebbero di essere conosciuti da tutti gli amanti del genere giallo e che, invece, sono finiti nel dimenticatoio per aver voluto tenere la schiena dritta.
Leggere De Angelis vuol dire cambiare completamente la nostra visione nel momento in cui ci avviciniamo di nuovo a scrittori contemporanei. Certi colpi di genio che troviamo nei romanzi odierni, De Angelis li aveva già proposti ottant’anni fa. Scriveva “spy story” dal grande impatto emotivo, quando questa definizione non era ancora stata coniata. E c’è di più. Ora va tanto di moda creare fiction per il piccolo schermo, tratte da romanzi thriller, noir e altro.
Nel 1974 venivano più semplicemente chiamate sceneggiati e tra questi troviamo Il commissario De Vincenzi, personaggio nato proprio dalla penna di De Angelis, e interpretato magistralmente da Paolo Stoppa.
Come vedete tutto torna e Barbara e Mariana, le due libraie del Covo della Ladra, ce lo stanno facendo notare. E allora ben venga questa nuova collana, che non vuol essere un’operazione nostalgica, neppure un viaggio a ritroso. L’obiettivo è un altro ed è l’amore incondizionato per la letteratura e la verità.